lunedì 19 novembre 2018

14. ICONOLOGIA della lampada

PIXAR
La lampada che da un decennio rallegra gli appassioanti di film della Pixar con la sequenza di animazione del marchio ha una storia molto lunga e complessa. È frutto dell’ispirazione da parte di John Lasseter, anima creatrice dei Pixar Animation Studios (quelli di Toy Story), di qualche casualità e soprattutto del lavoro di designer e aziende in tutto il mondo.

John Lasseter aveva una lampada Luxo (frutto di un susseguirsi di innovazioni dalla lampada originale) sul tavolo. E un problema: doveva inventare qualcosa di fotorealistico e animabile che rispondesse alle caratteristiche e alle capacità del software RenderMan, tecnologia faticosamente sviluppata durante gli anni Ottanta dalla Pixar Animation Studios, in procinto di essere acquistata da Steve Jobs dopo che George Lucas, il suo fondatore, stava attraversando un brutto divorzio e aveva bisogno rapidamente di liquidità.
Durante la conferenza annuale di tecnologia grafica, il SIGGRAPH, Lasseter diede un’occhiata alla sua lampada (modello LC o LS, probabilmente) e decise di usarla come modello per una breve animazione. La lampada aveva una serie di vantaggi: struttura rigida ma articolata, con curve morbide e parti lunghe, ideali per essere gestite dal software. Lasseter stesso dichiarò che, dopo aver realizzato il primo modello, incontrò un amico con suo figlio piccolo e gli venne l’idea di creare anche un baby Luxo da affiancare alla lampada-madre per il corto.

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